domenica 19 maggio 2013

Padre Luciano Proietti ci svela la storia dell'Eremo di Sant' Egidio e come vive la sua vita da eremita

Eremo di Sant' Egidio
Si avvicina l'estate e con essa le agognate vacanze. Non sempre queste ultime sono sinonimo di riposo anzi il più delle volte
si ritorna a casa ancora più stanchi.
Se non vogliamo stressarci e riposare e purificare la nostra mente ed il nostro corpo possiamo visitare e soggiornare nell'
Eremo di Sant' Egidio, nell'Altipiano molisano verso Colle dell'Orso - Frosolone (1050 s.l.m.).
Un paesaggio incantevole di prati e di rocce dove è possibile dissetare la nostra anima così bisognosa di pace e di serenità grazie anche all'aiuto dell' Eremita francescano Padre Luciano Proietti che abita in questo luogo.

Noi di Sbloggo siamo riusciti a strappargli un'intervista. 

Appena arrivati Padre Luciano ci ha accolto con un sorriso e ci ha messo subito
a nostro agio. Ciò che ci ha colpito è la sua gioia e la sua serenità. 
Abbiamo iniziato con una serie di domande che avevano a che fare con la storia dell'Eremo e del Santo da cui prende il nome.

Si è discusso a lungo quale sia il Patrono del paese. Alcuni sostenevano che fossero San Valeriano e San Sebastiano, i cui busti si trovano nella chiesa di Santa Maria. Ma esiste un documento che dissipa ogni dubbio: la delibera con la quale il Comune di Frosolone, il 16 Febbraio 1707, eleggeva Sant’Egidio patrono protettore del paese. Come mai questa scelta?
Ci può raccontare un pò la storia di questo Santo e come mai è stato scelto come patrono?
 
Ho realizzato degli studi ma gli elementi storici sono minimi . Lo studio è stato finalizzato a recuperare la vita monastica antica.
Sant Egidio è sepolto nella cripta del monastero  che è sito in Provenza. Il Culto si diffuse nel medioevo poichè questa località a sud della francia,
era uno dei porti più rinomati e conosciuti dopo la Terra Santa, il Gargano.


Per quale ragione questo Eremo ha preso il nome del santo stesso?

Suppongo che il culto di questo Santo sia stato portato dagli Angioini. E' stato considerato uno dei santi ausiliatori, fra i più noti del Medioevo cioè una persona pronta ad andare in aiuto alle necessità del popolo.
Padre Luciano Proietti ha infatti scoperto in questo santo un amico, un compagno che gli ha offerto l'occasione di cantare quanto ama di più: la solitudine contemplativa per la più profonda comunione con Dio e con i fratelli. Ne nasce un' appassionata testimonianza di fede e di amore espressa in prosa nell' "Elogio della vita solitaria" da egli stesso scritta, commentando l'antica leggenda latina sul santo e in vibrate elevazioni poetiche.

Ci racconti un pò la storia di quest' Eremo?

Questa chiesetta è antichissima, anche se non se ne conosce la data di edificazione; nel medioevo era una cappella con un romitorio e dipendeva dal convento di Sant’Onofrio, che sorgeva più in alto.
Era sotto la tutela degli Antoniani che curavano i malati; infatti Sant’Egidio divenne famosa per le miracolose guarigioni dei monaci. All’inizio del 1300 la cappella fu distrutta insieme al convento di Sant’Onofrio quando quella congregazione fu riconosciuta eretica dalla Chiesa di Roma. La cappella fu poi ricostruita, forse dagli eremiti e dai venditori di bestiame,
poiché a Sant’Egidio si svolgeva la fiera di fine estate. Nel 1704 grazie a Michele Vago e Antonio Zaccagnino la cappella fu abbattuta ed al suo posto fu costruita una vera e propria chiesa con romitorio e pozzo. 
Il terremoto del 1805, il cui epicentro fu proprio la montagna di Frosolone, distrusse il romitorio ed il campanile, poi ricostruiti. Da allora il piccolo complesso è caduto più volte in stato di abbandono ma è stato sempre restaurato; l’ultimo restauro risale agli anni ‘80. La Chiesa è stata ed è ancora un luogo di culto molto caro ai frosolonesi, anche perché vi si trova la statua della Vergine Incoronata che pare sia apparsa per ben due volte, nei secoli scorsi, presso la Chiesa stessa.


In questa Chiesa si trova esposto un vecchio manoscritto che elenca una serie di miracoli che il Santo avrebbe compiuto nel 700.Che lei sappia attualmente sono stati riconosciuti altri miracoli dovuti all'intercessione di Sant' Egidio?
 
Padre Luciano Proietti
Non ci sono notizie storiche ma antiche tradizioni.Non ho avuto informazioni dalla gente del luogo.
I dodici miracoli di cui parla che avrebbe compiuto nel 700,hanno risvegliato l'interesse della gente verso questo santo
e grazie a questi ultimi è stata costruito l'eremo. Dove vedete il presepe li anticamente sorgeva una piccola cappella.


Ora che abbiamo conosciuto questo Santo e la storia di quest'Eremo, vogliamo conoscere meglio Padre Luciano Proietti.

Luciano Proietti nasce nel 1944, è sacerdote francescano. Dal 1999 conduce  vita eremitica nel cuore dell'appenino molisano,
nell'Eremo di Sant' Egidio di Frosolone, in alta montagna, dove accoglie pellegrini che vogliono fare esperienza di preghiera.


Tre pregi e tre difetti di Padre Luciano Proietti.

Io cambierei la domanda, i termini.Preferirei dire i doni e le difficoltà.(Ci pensa un attimo)
Vediamo un pò...

I doni del Signore: La vocazione religiosa francescana che ho avuto fin da ragazzo che poi è sfociata in una scelta più
contemplativa, un dono nel dono o se volete una vocazione nella vocazione;

Il secondo dono: L' Approccio quotidiano con la Parola di Dio che gradualmente ti comunica il pensiero di Dio perchè la parola
di Dio ti trasforma. Non è una parola ma una persona Gesù.


Il terzo dono: L' Accoglienza. La Comunione profonda con l'Eucarestia. Quest'ultima ti da un'attenzione, una sensibilità verso i fratelli.
La solitudine con Dio ti apre al fratello in maniera più profonda.  

Le difficoltà sono solo  tre... Non saprei da dove cominciare (SORRIDE)
 
La prima difficoltà: L'Orgoglio che si nasconde nelle cose spirituali. C'è tanto da combattere.Questo difetto forse li
raccoglie un pò tutti.
 
La seconda difficoltà: La poca pazienza anche se non la manifesto troppo ad esempio verso le persone difficili
ed insistenti, verso gli operai che non vengono (SORRIDE)

La terza difficoltà: La pigrizia, invece di svegliarmi alle sei, mi sveglio più tardi.

Non dovrei mangiare i dolci (indica il dolce che noi di Sbloggo gli abbiamo portato in dono per l'ospitalità)


Quali sono le sue origini?

Io sono nativo di Bagnoli del Trigno. Mia madre si sposò un romano ed andò ad abitare a Roma quindi sono un romano
molisano.



Come è nata la sua vocazione?

Frequentando la parrocchia dei frati a Roma. Mi sono innamorato d'istinto di San Francesco, della gioia e della perfetta letizia.
Mi ha segnato fin da piccolo e mi ha fatto scoprire il Vangelo in una maniera molto bella e avvincente.Ha dato un senso pieno alla
mia vita.


Ci racconti il giorno che è arrivato in quest'eremo. Le sue emozioni.

Una gioia immensa che paragonai a quella che provò San Francesco che arrivò all'Averna. Scoprì un luogo adatto alla contemplazione. Un luogo che apriva a Dio; di fatto è stato così.

Qual'è stata la prima cosa che ha fatto?

Ho cominciato a pulire, imbiancare ( SORRIDE )

Quando è arrivato all'eremo che comunità ha trovato?

Accogliente. Ho avuto tanti aiuti. Ho trovato un clima fraterno, familiare. Mi hanno aiutato tante persone di buona volontà.

Guardandomi intorno e partecipando alle sue funzioni ho notato, forse anche sbagliando, che in quest'eremo si respira un clima familiare e soprattutto a lei va il merito di aver saputo coniugare la fede con l'arte sacra. Lei appartiene all'ordine dei monaci francescani di cui San Francesco è stato il fondatore e la sua dottrina ci ha insegnato che in tutte le cose terrene vi è l'immagine di Dio. Alle sue omelie da anche una connotazione storica. Sbaglio o è così ?


Le omelie sono frutto dell'incontro con la parola di Dio. L'attualizzazione è frutto dell'ascolto dell'uomo e di  Dio. Dell' ascolto dell' uomo che soffre e di chi vive questa realtà.Riguardo l'arte. I francescani amano la bellezza. San Francesco infatti dice: "tu sei bellezza". Può essere un percorso per arrivare a Dio. La via della bellezza può diventare un percorso di fede. In ognuno di noi c'è dell'arte. Più siamo liberi e più viene fuori.


Poi prende un giornale  e ci legge una frase di frate Alessandro, un tenore il quale afferma che nella Bibbia c'è scritto un verso che dice :"mia forza e mio canto"...da allora, continua, ho capito che la musica piace a Dio perchè Dio è musica".

Padre Luciano inserisce il cd di Frate Alessandro. Gli sorridono gli occhi e canta.

Dopo questo bellissimo momento continuiamo l'intervista.

L'esterno e l'interno dell'eremo è ben curato. Ci racconti una sua giornata tipo?

Alle 06:00 :SVEGLIA
PREGHIERA NELLA CAPPELLA PRIVATA FINO ALLE 8:00
Alle 8:00 : COLAZIONE
QUALCHE ORA DI LAVORO MANUALE GIARDINO - FACCENDE VARIE
LAVORO INTELLETTUALE FINO A MEZZOGIORNO
Alle 12:00 : PREGHIERA ORA MEDIA
PRANZO IN MANIERA FUGACE
LETTURA DEI GIORNALI
PASSEGGIATA - DICENDO UNO DUE ROSARI
UN'ORETTA ANCORA DI LAVORO
LETTURA SPIRITUALE PER PREPARARMI ALLA MESSA
ALLE 18:00 : MESSA
DOPO LA MESSA LETTURA SPIRITUALE - VESPRO
ALLE 19:30 : CENA
LETTURA SPIRITUALE
A VOLTE QUALCHE TELEFONATA
ALLE 21:30 - 22:00 : UN QUARTO D'ORA DI PREGHIERA PRIMA DI ANDARE A DORMIRE. PACE E BENE .


Appena si giunge all'eremo si respira un'aria di serenità e di pace e quindi si presta per la meditazione. Ci può spiegare
brevemente le attività che si svolgono per la comunità?

RITIRI SPIRITUALI PER CHI VIENE DA FUORI....
PER LA GENTE DEL LUOGO: MESSA TUTTI I GIORNI- CONFESSIONI - O VENGONO ANCHE PER CONSIGLI
C'E' ANCHE UN SACERDOTE CHE PORTA GRUPPI DI FAMIGLIE PER FARE CATECHESI- CONFESSARSI
INCONTRI OCCASIONALI DI CHI PASSA
INCONTRI CON I GIOVANI NELLE PARROCCHIE DELLE COMUNITA' VICINE O DIRETTAMENTE QUI..


Lei appartiene allo stesso Ordine di San Pio. Le spoglie del Santo saranno di nuovo esposte alla venerazione dei fedeli. Lei è d'accordo con questa scelta? Un suo parere personale.

E' bene che sia esposto perchè la gente vuole così e perchè era quello che avevano fatto già precedentemente.
Per la devozione popolare può essere d'aiuto, anche se le persone devono essere guidate.



Parliamo della Chiesa in generale.Cosa ne pensa della figura di Papa Francesco?


Desideravo un Papa riformatore con stile francescano già prima dell'elezione di Papa Francesco.
Quest'ultimo sta dando al papato una dimensione più evangelica. E' sceso dal piedistallo creato dalla storia e non da Cristo...
C'era bisogno di una riforma a partire dal vertice perchè Gesù ha detto chi vuol essere il primo sia l'ultimo e soprattutto che siamo tutti fratelli...
Il Papa deve essere un modello autentico. Vivere con lo stile di Gesù. Uno stile più umano meno cerebrale, meno aristocratico...
Tutto il programma del Papa lo sento nel cuore non tanto per lo stile francescano ma per il Vangelo...C'era un rigidismo protocollare che dava al Papa un aspetto più aristocratico che da discepolo di Gesù...Una falsità.
Questo Papa deve anche essere un modello per noi sacerdoti.

Cosa ne pensa di Benedetto XVI?

Ha lavorato molto per la riforma della Chiesa...Ha avuto coraggio senza guardare in faccia a nessuno...Ha denunciato i mali della nostra civiltà occidentale: il materialismo dilagante, l'autoaffermazione della persona senza accettare valori morali e spirituali... 
E' stato un grande Papa che ha preparato il terreno per il suo successore.


La crisi e i giovani. Tema attuale. Un consiglio a tutti i giovani.

Avere grandi ideali. Accettare una disciplina per la formazione e per perseguire questi ultimi.
Aprirsi al volontariato spicciolo e agli altri. C'è ad esempio un'emergenza educativa molto forte perchè c'è una carenza di figure specializzate. C'è anche una dipendenza dalla tecnologia che può portare i giovani al disimpegno e alla non responsabilità.
Il divertimento sta diventando il motivo predominante dei giovani. Il che è una falsità.


Molti dicono che i sacerdoti, la Chiesa, non stia vicino ai poveri, non li aiuti e che dovrebbe vendere i suoi beni. Lei cosa pensa a riguardo?

E'un discorso facilone...Gesù ha aiutato tutti.
Le scuole,le comunità, la cultura sono nate grazie e attraverso la Chiesa. Lo dice la storia...
C'è tutto un servizio dei parroci per i poveri nascosto che non appare che non è evidente.
Benedetto XV ad esempio vendette i tesori presenti nel Vaticano per aiutare le persone povere che erano vittime della guerra.
Sono d'accordissimo sul potere temporale che ha frenato la Chiesa. Tra l'altro il vaticano non è così grande. Può essere paragonato ad una villa. Ciò permette al Papa la piena indipendenza così da non essere succube dello stato. Sono d'accordissimo anche che la figura dela Papa debba essere evangelica, più semplice. Questo si.
Ci sono tantissimi esempi di tanto Amore donato che vengono dalla Chiesa come Madre Teresa di Calcutta.Un esempio unico. Giovanni Paolo II donò dei locali alle suore per dare assistenza agli ultimi. 

Come facciamo a capire se seguiamo realmente Gesù e come metterci alla sua sequela?

Ascoltare la sua parola e meditarla tutti i giorni. Questa parola illumina la mente e porta dei cambiamenti. Ci da un cuore nuovo.Ci comunica la gioia. Ci aiuta a combattere l'egoismo e vedere l'altro non come un ostacolo.
Deve essere un cammino di fede serio e costante, comunitario e personale. Occorre anche un' attenzione anche all'altro per nutrire la nostra fede. Mettere a frutto i talenti che Dio ci ha dato.


















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